isbn 9788810216187
collana: Reprint
pubblicazione: settembre 2016
pagine: 144
peso: 206 grammi
Il Vangelo di Pietro
Introduzione, versione, commento di Maria Grazia Mara
Nell’inverno 1886-1887 una missione archeologica francese scopre nella necropoli cristiana di Akhmîm, nell’Alto Egitto, un manoscritto greco in pergamena che contiene una narrazione mutila della passione e della risurrezione del Signore: si tratta di un pezzo di vangelo sconosciuto. Il manoscritto è senza titolo e viene poi battezzato come Vangelo di Pietro, perché in Eusebio si parla di un «Vangelo secondo Pietro».Quali rapporti ha questo testo con i Vangeli canonici e con la letteratura cristiana dei primi secoli? Dove e quando è stato composto? Quali correnti del cristianesimo primitivo ne sono all’origine?Il Vangelo di Pietro è in sintonia con i sinottici per la scansione degli episodi, ma con il Vangelo di Giovanni e l’Apocalisse per la teologia. Esso rivela anche una sorprendente affinità con diversi testi della letteratura cristiana primitiva e ciò dimostra che non è un testo isolato, ma anzi è al centro di influssi dati e ricevuti.La sua origine va cercata nell’ambiente siro-asiatico e la data di composizione più verosimile va posta tra la redazione del quarto Vangelo e quella delle omelie pasquali del II secolo.
Maria Grazia Mara è docente emerito di Storia del cristianesimo all’Università La Sapienza di Roma e membro del Consiglio generale dell’Association Internationale des Études Patristiques. Autrice di numerose pubblicazioni, per EDB ha pubblicato Ricchezza e povertà nel cristianesimo primitivo (2015) e ha curato di Ambrogio, La vigna di Naboth (22016).

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