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isbn 9788810966365
collana: Sguardi
pubblicazione: novembre 2014
pagine: 80
Contare i giorni
Il calendario cristiano e i suoi oppositori
Il calendario cristiano, che computa passato e futuro a partire dalla nascita di Gesù, non ha definito solo la struttura degli anni, dei decenni e dei secoli, ma ha profondamente condizionato il sentimento del tempo e ha consentito l’affermarsi di tradizioni narrative e poetiche, dai versi latini a quelli dell’antica Irlanda fino ai Contes medievali e alle «storie da calendario» di Grimmelshausen, Hebel e Brecht. Il primo tentativo di sistematica contestazione del computo cristiano del tempo avviene con la rivoluzione francese, mentre nel corso dell’Ottocento filantropi, positivisti, allievi di Comte e di Nietzsche elaborano, pur senza molto successo, nuovi modi per contare i giorni. Nel Novecento vengono ideati veri e propri «controcalendari» nella Russia bolscevica, nell’Italia fascista e nella Germania nazionalsocialista, ma nemmeno i regimi totalitari, a eccezione di brevi periodi, si dimostrano capaci di contestare in modo efficace il calendario tradizionale.
Hans Maier è professore merito della «cattedra Guardini» (Concezione cristiana del mondo, teoria della religione e della cultura) alla Ludwig-Maximilians-Universität di Monaco. Dal 1970 al 1986 è stato ministro della Cultura e dell’istruzione della Baviera. Nei suoi studi si è occupato, in particolare, del totalitarismo, delle religioni politiche e della relazione tra cristianesimo e democrazia. Su quest’ultimo tema ha pubblicato un libro con Joseph Ratzinger dal titolo Democrazia nella Chiesa. Possibilità, limiti, pericoli, (Paoline, 1971). 
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