La «follia per Cristo» è una scelta di vita che sovverte le logiche mondane, rinunciando a convenzioni sociali, status e sicurezze per seguire un ideale evangelico di totale donazione. È una forma di testimonianza spirituale in cui il credente accetta volontariamente di sembrare paradossale, pur di rimanere fedele al vangelo. In Catherine de Hueck Doherty la «follia» si traduce in un appello all’impegno sociale e spirituale che sfida le convenzioni, sposando i valori di giustizia, accoglienza dell’altro e condivisione. In occasione del quarantesimo anniversario dalla scomparsa dell’autrice, viene pubblicato questo testo dai chiari echi autobiografici in cui lei stessa veste i panni della «folle per Cristo».

Catherine de Hueck Doherty (1896-1985), dopo la sua conversione al cattolicesimo e il trasferimento dalla Russia in Canada e negli Stati Uniti, operò tra le prime teologhe laiche. Costretta all’esilio dalla Rivoluzione russa, trasformò le sofferenze in una missione rivolta agli emarginati. La sua vita spesa tra i sobborghi di Harlem e il Canada fu un audace pellegrinaggio spirituale che sfidò i pregiudizi religiosi e sociali del suo tempo, anticipando temi che sono al centro del concilio Vaticano II.